Thursday, February 10, 2011

Pediatrician Toronto Beaches

Shining

scena tratta da Shining, dialogo fra Nicholson e il barman immaginario







Today I phoned a friend. A friend that I feel every time, always with great pleasure because it has a sense of humor next to me.
A friend told me about his bike ride along a mountain (I do not want: I do not remember the name) still described as one of the most inaccessible a memoria di ciclista (è stata tappa, m’ha detto, di numerose edizioni del giro d’Italia).
Non indago qui il livello di preparazione alle corse in bicicletta del mio amico. Mi basta sapere che è uno competente quanto basta per poterla definire “Piuttosto ardua”.

Raccontandomi di questa salita, confortata dall’allegra temperatura intorno ai meno tre gradi, si è soffermato sull’incontro con il gestore di un bar (che definire poco frequentato è eufemismo che rasenta il british), circondato veramente da quattro-case-quattro, posizionate sulla vetta.

La descrizione che me ne ha fatto, considerando il livello di convivialità che può nutrire una persona collocata lì con quella opportunità di contatti, è stata piuttosto precisa. Al punto che ho potuto immaginarmelo. Omone, occhi che ti guardano seri mentre spara battute condite di cinismo senza cercare compiacenza, ne nella mimica ne nello sguardo che anzi, come detto, incuteva un che di timore. Il dialogo è stato surreale quanto basta. Il tipo si è attardato a descrivere le caratteristiche dei pochi altri avventuratisi fin lì in bici (ovviamente non professionisti ma amabilmente definibili "della domenica" anche se commettono questi errori di feriale). Salvo sentenziare…” ...in natura tutto torna…sai quanti ne sono dovuto andare a riprendere, spompati, da raccogliere col cucchiaino…fortuna che la zona è piena di lupi, tutto torna…è un ciclo ”, si, a pedali ! avrei aggiunto…ma mi sarei trattenuto non volendo dare a costui l’impressione, nemmeno lontana, di una sfida al suo senso dell’umorismo un po’ noir.

Comunque il dialogo è andato avanti su questi registri ancora per un po’ dopo di che i due si sono salutati. Non senza che il barista gli abbia sibilato l’ultima, sinistra, profezia…” Ma dove va ? A quest’ora trova tutto ghiacciato mica ce la farà a scendere… ”.

Ecco, come se questo amico inconsapevolmente avesse acceso un interruttore, subito ho avuta la visione di un altro, celebre, barista. The one in which Jack Nicholson in The Shining talk nicely, the result of his visions Vattelapesca if supported by strong doses of alcohol, but I seem to remember having been careful to read the text (by Stephen King, horror piece worker) that does not was an invention of good Kubric good soul.

so I loved this type of situation to have them forcibly inserted somewhere in the Procasma. Where topos of dialogue with the bartender is covered with complicity, dictated by the awareness that both customer and bartender, have no place to be in their relationship around the recruitment of green tea but basically alcoholic beverages, with all the consequences del caso.

Quel’atmosfera torbida e complice quanto basta, dettata, quasi per stridore, dall’osservanza di una rigida etichetta (la prassi vuole che il barman sia in uniforme da barman, in genere giacche rosse sgargianti sopra camicie rigorosamente bianche e l’immancabile farfallino nero che sigla, e connota, l’addetto alla somministrazione di drink come uno che sa fottutamente il fatto suo).

Nulla mi vieta di pensare, che in occasione di una prossima visita, l’uomo avendo appreso (hanno una memoria formidabile i barman professionisti) ormai le abitudini del mio amico non lo lasci nemmeno parlare (non tanto per mancanza di fiato da parte di quest’ultimo a causa dell’impervia salita) and winks, just come in, with the most consummate of smiles .... " usual, Dr ?"

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